Cancro e alimentazione

I tumori o neoplasie costituiscono una classe di malattie caratterizzate da una incontrollata riproduzione di alcune cellule dell'organismo che smettono di rispondere ai meccanismi fisiologici di controllo cellulare a seguito di danni a carico del loro patrimonio genetico. Tali cellule, che si moltiplicano in maniera abnorme e incontrollata, possono, infiltrare i tessuti vicini e diffondersi in tuttol’organismo. Le cause dell’insorgenza dei tumori risiedono sia in fattori ambientali che genetici. Gli studi più recentidimostrano come buona parte dei tumori siano attribuibili a fattori alimentari.  

 

                                                                         

ALIMENTAZIONE E SVILUPPO TUMORALE

Alcuni alimenti hanno un ruolo chemiopreventivo (contrastano l'insorgenza del cancro), altri invece hanno un ruolo cancerogeno (favoriscono il suo insorgere). Vediamoli assieme.

Alimenti cancerogeni 

· Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Sono composti che si formano durante la combustione incompleta di materia organica, es. il carbone  e in seguito a processi termici di cottura alimentare (grigliatura, affumicatura). 

· Le micotossine. Sono tossine prodotte dai funghi che spesso contaminano diversi tipi di alimenti (in particolar modo legumi e frutta secca). 

· Le amine eterocicliche. Sono molecole prodotte durante il processo termico di cottura della carne ed il pesce. Tali molecole sono in grado di indurre il cancro perchè colpiscono diversi organi: fegato, polmone, vescica, intestino, stomaco, pelle, cavità orale, mammella, tessuto linfatico, dotti uditivi e prostata. 

· Gli N-nitroso composti. Tali molecole possono essere prodotte a partire da nitriti mediante trattamenti di cottura quali la frittura o l’arrostitura, oppure possono trovarsi naturalmente nei cibi (ad esempio la birra, i vegetali, il pesce, la carne, i salumi e i formaggi). 

· Apporto di carboidrati. Di crescente interesse risulta il potenziale legame tra il carico glicemico che misura la quantità di carboidrati contenuti in un pasto e l’indice glicemico, che indica quanto rapidamente un cibo viene digerito e rilasciato nel sangue come glucosio e lo sviluppo del carcinoma mammario. 

· Alcol. L’alcol costituisce la causa più frequente di carcinoma epatocellulare. Tuttavia, la sua elevata assunzione incide sulla comparsa anche di altri tipi di tumori, come quelli della cavità orale e della faringe,quello del colon-retto, quello del seno e quello della prostata. 

· Le calorie totali. Numerosi studi hanno dimostrato che la restrizione calorica ha un effetto inibitorio sulla tumorogenesi. 

 

Alimenti chemiopreventivi

Vista la dimostrata relazione inversa tra il consumo di frutta e verdura e il rischio di sviluppo di patologie cancerose, la World Cancer Research Fund (WCRF) e l’ American Institute for Cancer Research (AICR) hanno raccomandato un’adeguata e abituale assunzione attraverso la dieta. Tali alimenti sono costituiti da sostanze potenzialmente protettive note come composti polifenolici. Essi oltre alle ben note caratteristiche antiossidanti, sono spesso in grado di influenzare diverse vie metaboliche che controllano funzioni cellulari sia in condizioni fisiologiche che patologiche. I flavonoidi della frutta rossa mostrano effetti benefici sul tumore dello stomaco, mentre quelli del melograno riducono l'incidenza di carcinomi cutanei, mammari, prostatici, del colon e del polmone. Tra i flavonoidi, i composti più studiati, caratterizzati da attività anti-estrogeniche, anti-proliferative, anti-angiogeniche e pro-apoptotiche in cellule tumorali, sono gli isoflavoni . Il licopene è particolarmente indicato per la prevenzione del tumore della prostata; il diallil trisolfuro, invece, è un caratteristico componente dell’aglio (cipolla, porro, erba cipollina, ecc) che oltre ad aver attività ipolipidemica e ipoglicemica, è risultato in grado di inibire l’angiogenesi e di stimolare pathway metabolici responsabili della detossificazione cancerogena e dell’induzione apoptotica.

Non è da meno, l'effetto protettivo della fibra alimentare, il cui range raccomandato è di 20-40 g/die. Essa è presente principalmente in frutta, verdura e cereali. Consumando regolarmente alimenti ricchi in fibra, è stata osservata una riduzione dell’11% del rischio di carcinoma mammario.  

Anche il consumo di tè verde e l’assunzione regolare di caffè hanno effetti benefici sulla salute e sul rischio tumorale. 

Fattori chemiopreventivi sono anche il selenio e le vitamine E, C e D che hanno proprietà antiossidanti tali da contrastare lo stress ossidativo e i suoi effetti dannosi per l’organismo, prevenendo anche la carcinogenesi. 

 

CONSIGLI ALIMENTARI PER PREVENIRE IL CANCRO

 
a) Aumentare il consumo di alimenti ricchi in fibre. Raddoppiare il consumo di frutta, verdura, legumi e cereali (integrali). Questi devono rappresentare il 7% o più del valore calorico della dieta.
b) Consumare una dieta varia ed equilibrata con una proporzione importante di alimenti di origine vegetale e con una riduzione di grassi animali e di carne rossa. Limitare il consumo di insaccati, formaggi grassi, latte intero, dolci e gelati. La carne rossa non deve superare il 10% dell’energia totale, rappresentando i grassi ed gli oli il 15-30%.
c) Evitare o limitare il consumo di alcol. Il consumo di bevande alcoliche non deve superare il 5% dell’energia totale nel caso degli uomini (2 birre di 250 ml o 200 ml di vino) ed il 2,5% per le donne.
d) La frutta e la verdura di stagione aumentano l’assunzione di fibra e sono ricche in vitamine A, C e E.
e) Evitare il sovrappeso e l’obesità. Le diete normocaloriche o ipocaloriche, nel caso dell’obesità, coadiuvate dall’esercizio fisico adeguato per età e circostanze particolari dell’individuo aiutano a combattere l’eccesso di peso.
f) Curare il processo di elaborazione degli alimenti. Limitare il consumo quotidiano di sale ad un massimo di 6 g/die (3 g/die nei bambini). Evitare la contaminazione fungina degli alimenti mediante un adeguato processo di conservazione. Non abusare dell’impiego di additivi.
g) Eseguire una corretta cottura degli alimenti. Evitare le procedure che richiedano temperature molto elevate; evitare l’uso diretto del fuoco.

 

 

 

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06.03.2016 16:22
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