Nella sindrome nefrosica si deve realizzare un controllo appropriato dei nutrienti coinvolti, soprattutto di proteine e sodio. Le raccomandazioni sono:
• Calorie: effettuare una dieta ricca di energia per evitare il catabolismo.
• Proteine: 1 g/kg di peso ottimale.
- Aumentare la dose nel caso di utilizzo di farmaci con corticosteroidi giacchè alterano il catabolismo proteico.
- Ridurre in caso di insufficienza renale (0,6-0,8 g/kg).
- Controllare l’albumina sierica, la transferrina e valutare lo stato nutrizionale.
• Lipidi: E’ necessario l’impiego di farmaci poichè le iperlipidemie nella sindrome nefrosica non migliorano sostanzialmente con la dieta.
• Sodio: ridurre l’apporto di sodio e di liquidi per evitare la ritenzione idrica in funzione dell’escrezione urinaria delle 24 ore:
• Spesso si richiede una supplementazione con ferro, rame e zinco.
Glomerulonefriti: CONSIGLI ALIMENTARI
Le glomerulonefriti sono un gruppo di malattie renali causate dall’infiammazione delle strutture interne del rene (glomeruli). I glomeruli sono infiammati e si riduce la loro capacità di filtrazione.
La glomerulonefrite può essere causata da:
- Malattie autoimmuni sistemiche, come il lupus eritematoso sistemico.
- Malattia infiammatoria arteriosa.
- Malattia progressiva che provoca l’infiammazione generalizzata multiorganica (Vasculite di Wegener).
Può essere anche genetica, causata da un gene presente nel cromosoma X, trasmesso dalla madre portatrice ai suoi figli.
Nell’infanzia, una causa abituale di glomerulonefrite è l’infezione streptococcica faringea o alle alte vie respiratorie (più raramente cutanea). La glomerulonefrite si presenta
generalmente dopo una settimana dall’infezione.
La terapia specifica della glomerulonefrite dipende dall’età, dallo stato generale di salute e dall’anamnesi personale. Può includere:
• Restrizione di liquidi.
• Dieta a basso contenuto proteico.
• Dieta a basso contenuto di sodio e potassio.
• Diuretici.
• Farmaci per il controllo della pressione arteriosa.
• Farmaci per diminuire la quantità di fosforo minerale nel sangue.
• Farmaci immunosoppressori.
• Dialisi a breve o a lungo termine.
Insufficienza Renale: CONSIGLI ALIMENTARI
L’insufficienza renale è una malattia caratterizzata dall’incapacità dei reni di espletare le proprie funzioni peculiari: escretrice, secretrice ed endocrina. Si distinguono: una insufficienza renale acuta, di istaurazione rapida (pochi giorni) e reversibile, ed una insufficienza renale cronica che si sviluppa molto lentamente (mesi o anni) in cui la lesione è irreversibile e progressiva; ha uno stadio terminale nel quale i nefroni hanno perso la loro funzionalità ed è pertanto necessario per la sopravvivenza implementare un trattamento sostitutivo della funzione renale (dialisi o trapianto).
Le raccomandazioni dietetiche nell’insufficienza renale hanno diversi obiettivi a secondo dello stadio evolutivo. I stadi iniziali l’obiettivo è evitare i fattori che accelerano la progressione della malattia renale:
• La restrizione proteica nella IRC sembra rallentare la progressione della malattia. Per evitare la malnutrizione raccomando l’ingestione di proteine ad elevato valore biologico (carne o pesce).
• Non ridurre eccessivamente l’ingestione di acqua e sale giacchè favorirebbe certo grado di disidratazione. Non è necessario in questi stadi precoci la restrizione di potassio e l’utilizzo di chelanti del fosforo, i quali diminuiscono il suo assorbimento.
Negli stadi più avanzati della malattia è comunque importante rallentare la progressione ma anche prevenire l’insorgenza della sindrome uremica ed evitare situazioni a rischio (edema polmonare acuto da eccesso di liquidi e sale, aritmie da aumento del potassio sierico,ecc). E’ fondamentale la restrizione proteica e controllare l’apporto di acqua e sale. Si deve prestare attenzione agli alimenti ricchi di potassio e, se necessario, utilizzare i chelanti del fosforo (carbonato calcico) per controllare la malattia ossea. Nei bambini, ma sembra essere benefico anche per gli adulti, si deve controllare l’acidosi, cercando di mantenere il bicarbonato > 20 mEq/L.
Trapianto Renale: CONSIGLI ALIMENTARI DOPO L'OPERAZIONE
Il trapianto renale è un intervento chirurgico nel quale ad un paziente affetto da insufficienza renale cronica (ricevente) viene collocato un rene proveniente da un’altra persona (donatore). Abitualmente l’organo da trapiantare proviene da un donatore cadavere ma diversi studi dimostrano che il trapianto renale da donatore vivente ha più successo.
Il principale problema medico in qualunque trapianto è il rigetto: l’organismo ricevente riconosce l’organo impiantato come un corpo estraneo e cerca di eliminarlo mediante la produzione di anticorpi. Per evitare questa reazione vengono somministrati farmaci immunosoppressori, inizialmente a dosi molte elevate che, successivamente vengono gradualmente ridotte fino ad arrivare alla dose di mantenimento. Il principale effetto secondario di questi farmaci è la diminuzione delle difese per cui l’organismo è meno protetto contro le infezioni. In genere, il nuovo rene inizia a funzionare poco dopo l’intervento, recuperando la funzionalità escretrice e di filtrazione (che venivano sostituite dalla dialisi) ma anche quella endocrina.
Il fatto di superare il rigetto non è motivo per abusare degli alimenti precedentemente proibiti e ristretti.
Io consiglio di:
• Non assumere in eccesso alimenti ricchi di grassi giacchè dopo il trapianto c’è una tendenza ad incrementare il peso corporeo. Inoltre, i lipidi possono produrre arteriosclerosi che può interessare la vascolarizzazione renale.
• Non assumere in eccesso sale, per il rischio di ipertensione arteriosa e di sovvraccarico di liquidi.
• Evitare gli alimenti ricchi di colesterolo.